La cipolla, coltivata nella pianura bolognese fin dal Medioevo, ha trovato nell’area di Medicina la massima diffusione, diventando nella sua varietà “dorata” un prodotto tipico e rinomato non solo a livello locale. Testimonianze letterarie del ‘500 e ‘600 ricordano i bulbi grandi e profumati raccolti in questa porzione di territorio bolognese e nella limitrofa campagna romagnola. Nel 1618 un bando emanato a Bologna fissava i prezzi delle diverse pezzature commercializzate nel mercato cittadino e numerose attestazioni iconografiche di pittori famosi, fra cui Annibale Carracci, dimostrano l’importanza dell’ortaggio nell’economia della zona.
La cipolla viene apprezzata per il suo valore nutritivo e le sue proprietà medicinali. Tra i piatti tipici bolognesi a base di cipolla merita un posto di riguardo il friggione: si tratta, come dice il nome, di soffriggere a lungo (secondo la tradizione per diverse ore) le cipolle, precedentemente affettate e macerate, e la polpa di pomodoro nella proporzione di 8 a 5, fino a ottenere una crema scura.
Per accompagnare i bolliti, oltre al friggione, il Consorzio della Cipolla di Medicina consiglia la ricetta delle cipolle al caramello. Sbucciare le cipolle, tagliarle a metà e disporle in un largo tegame a “testa in giù“, aggiungendo olio, aceto, sale, zucchero e acqua quanto basta per coprirle. Mettere il tegame con coperchio sul fuoco vivace per mezz’ora fino a che iniziano ad ammorbidirsi. Girarle delicatamente e proseguire la cottura per un’altra mezz’ora. Togliere il coperchio e lasciare evaporare il liquido in eccesso, continuando la cottura a fuoco lento fino a che restano asciutte e burrose. Aggiustare con una macinata di pepe e trasferire le cipolle sul piatto di periata. A parte preparare il caramello, colare alcune gocce sulle mezze cipolle e servire.
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