Benefica per l’apparato gastro-intestinale, efficace contro stanchezza e disturbi di stagione, antinfiammatoria … Aiuta anche contro i malanni provocati dal freddo. Ma occhio agli eccessi.
Chi non ha mai assaggiato la liquirizia? Importata in Europa nel XV secolo dai frati domenicani – che forse non sapevano che si era conquistata anche la nomea di sostanza afrodisiaca – la Glycyrrhiza glabra viene oggi coltivata in Italia nelle isole e nelle regioni meridionali, in particolare sulla costa ionica.
CONTRO LA TOSSE E L’IPOTENSIONE. La si può gustare in versione bastoncino da succhiare, in succo o in polvere, pura, gommosa o aromatizzata. E, al sapore gradevole, unisce anche preziose virtù. «Il principio attivo più importante che si estrae dalla radice essiccata è la glicirrizina, un triterpene glucosidico, a cui si uniscono i flavonoidi ad azione antinfiammatoria e protettiva, insieme ai polifenoli, responsabili della caratteristica colorazione scura, – spiega Stefano Bontempi, biologo e nutrizionista a Roma. – Questo mix benefico ne fa un rimedio naturale efficace soprattutto come protettivo dell’apparato gastrointestinale, con effetti antinfiammatori e cicatrizzanti molto potenti, simili a quelli del cortisone, utili per esempio nel caso di gastriti, ulcere gastroduodeniti, infiammazioni retto-colon-ulcerose, morbo di Crohn. Va utilizzata sotto forma di decotto o tintura madre, con modalità e dosaggi suggeriti dal medico esperto di Medicina naturale o dall’erborista esperto in Fitoterapia».
Provate anche le sue proprietà tonificanti: agendo sulle ghiandole surrenali. attiva infatti il metabolismo del cortisolo. Proprio per questo, succhiare bastoncini di liquirizia costituisce un vecchio, ma sempre valido, rimedio se ti senti debole, spossato, astenico o soffri di pressione bassa (attenzione, però, perché la liquirizia tende anche a creare ritenzione idrica). Oltre a questo, potrà anche essere utile per combattere i tipici malesseri di stagione portati dal freddo, visto che l’acido glicirrizico ha proprietà espettoranti, ossia aiuta a liberare dal muco le vie respiratorie.
Se hai una forte tosse o una bronchite, un decotto a base di liquirizia sarà un valido sedativo, oltre a liberare le prime vie aeree.
IN QUESTI CASI MEGLIO DI NO. E le controindicazioni? Che siano caramelle, succo o decotto è sempre bene evitare gli eccessi. Una regola importante è quella di non assumerla insieme a diuretici, ed è meglio evitarla in caso di pressione alta, aritmie cardiache, problemi cardiovascolari, cirrosi epatica o una ridotta funzionalità cardiaca o renale, in quanto abbassa i livelli di potassio nel sangue e aumenta quelli del sodio. Inoltre non bisogna abusarne in gravidanza, perché in dosi alte può favorire nascite premature, e nel periodo dell’allattamento. Infine, meglio non offrirla ai bimbi piccoli.
Ricetta per un tonificante in tazza .«Quando ti senti un po’ giù di tono ti puoi preparare una tazza di té verde e aggiungervi un bastoncino di liquirizia spezzato e un paio di bacchette di cannella, altra sostanza a effetto stimolante, – suggerisce Luigi Torchio, medico esperto di Medicina naturale a Torino. – Un effetto ancora più deciso lo potrai avere con un decotto, da bere la mattina. Preparalo facendo bollire per almeno 10 minuti, in una quantità d’acqua pari a 3 tazze, 1 cucchiaio di cannella in polvere e 2 bastoncini di liquirizia; lascia riposare e filtra o bevi naturale. Per un effetto mucolitico, invece, fai bollire (sempre in 3 tazze d’acqua) 2 bastoncini spezzati di liquirizia, 1 cucchiaio di fiori di malva e 1 cucchiaino raso di zenzero in polvere (se crudo, qualche scaglietta). Addolciscilo con del miele e bevilo 3 volte al giorno».
Per chi vuole approfondire le virtù della liquirizia, conoscerne la storia e gli usi, a Rossano (CS) c’è un museo dedicato: www.museodellaliquirizia.it.
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