Dolci specialità della Valle d’Aosta
.
Torcetti di Saint-Vincent
Ricetta in altro articolo – La Guida Gastronomica d’Italia, edita dal Touring club nel 1931, cita per la regione due specialità dolciarie: una di cucina contadina, la [Torta Valdostana, confezionata con farina di segala, latte, uova, zucchero, cioccolatte e fontina, da consumare come pietanza o come dolce nella ricorrenza delle feste patronali”; l’altra di pasticceria vera e propria, i “Torcettini di Saint-Vincent (turcetin), piccoli dolci di pasta frolla attorcigliati”.
Sono il più classico dei souvenir della cittadina posta ai piedi del Colle di Joux, celebre per le terme e per il Casino de la Vallèe.
Gli ingredienti sono semplici: farina, lievito, burro e zucchero. La forma, come evoca il nome, è ad arco – o a ferro di cavallo, secondo alcuni, con significato beneaugurante – ma con gli estremi che si sovrappongono. Il diminutivo, ‘torcettini’, sottolinea la loro peculiarità, a fronte di analoghe produzioni piemontesi.
Prediletti dalla regina Margherita, si consumano freschi, con vino bianco profumato, zabaione, latte o té. Si trovano in pasticceria ma anche dai fornai e si conservano a lungo, in scatole di latta.
Baci di dama
(ricetta in altro articolo) Due semisfere di pasta di mandorle profumata al rum, congiunte da una goccia di cioccolato fuso.
Blanc manger
Tradizionale dolce al cucchiaio che trae origine da una ricetta di matrice savoiarda; semplici gli ingredienti: latte, zucchero e vaniglia.
Brochat
Latte, vino e zucchero fatti rassodare con una lenta cottura fino a ottenere una crema densa da gustare accompagnata da pane di segale.
Caffè valdostano
Indispensabile conclusione di ogni pranzo valligiano. Si serve, caldissimo, in una coppa di legno a più beccucci da molti chiamata impropriamente grolla.
La vera grolla valdostana è un boccale di legno variamente lavorato (il nome, per inciso, deriverebbe da Graal, il calice usato da Gesù durante l’ultima Cena e nel quale Giuseppe d’Arimatea avrebbe raccolto il sangue del Redentore dopo la sua crocifissione).

Il recipiente del caffè valdostano, detto coppa dell’amicizia, è invece basso e panciuto, con quattro, sei, otto beccucci e anche più, secondo le dimensioni.
Riempito di caffè bollente, vi si aggiungono buccia di limone, grappa in generosa quantità e gli si da fuoco; mentre l’alcol brucia, attraverso l’apertura centrale vi si fa scivolare lo zucchero predisposto sul bordo. A conclusione di questo rituale, ciascun commensale beve a turno, ognuno da un diverso beccuccio, la bevanda, caldissima e gradevolmente forte.
Ciambelline aostane
Piccoli dolci da forno, a base di farina di mais, zucchero, burro, farina bianca, uova; sono aromatizzate con succo di limone.
Fiandolein
Zabaglione preparato con tuorli d’uovo, latte, zucchero, una spruzzata di rum e aromatizzato con scorza di limone grattuggiato.
Flantze
Classico pane dolce di farina di frumento e di segale, arricchito con uvet-
ta, mandorle e noci. Anticamente veniva cotto in forni comuni, destinato ai giorni di festa e alle ricorrenze familiari.
Maschere di segala
Tipici dolcetti a forma di piccole maschere facciali, realizzati con farina di segale, zucchero, uova e burro.
Mecoulin
Si tratta del tradizionale pane dolce all’uvetta, specifico di Gogne.
Mont Blanc
Deliziosa montagnola di castagne lessate passate al setaccio, amalgamate con zucchero, cacao, latte e rum, infine ricoperte con la panna montata. In versione veloce, l’impasto base può essere sostituito da marrons glacés passati al setaccio con il liquore.
Pere Martin Sec al vino
(ricetta nell’articolo di apertura sulla Regione) Antica varietà di pere, dai frutti piccoli e scuri, ora in promettente recupero. Cotte in forno nel vino rosso, aromatizzate con cannella, noce moscata e chiodi di garofano, si gustano abbinate a vini amabili e dolci, come il Valle d’Aosta Nus Malvoise Passito o lo Chambave Moscato Passito.
Commenti recenti