Fichi caramellati
II fico è originario dell’Asia Minore e ha due forme botaniche: il fico vero (femmina) e il caprifico (maschio); quest’ultimo è una pianta dai fiori sia maschili che femminili, un vero ingegno della natura, che si è adattata in modo tale da garantirne la sopravvivenza anche in situazioni difficili.

Il fico vero (o domestico), invece, produce due tipi di frutti che botanicamente sono delle infiorescenze: I fioroni, o fichi primaticci, che maturano in primavera inoltrata a seconda della latitudine (in Italia da maggio a luglio) e sono fiori sterili; ottimi con il prosciutto e i salumi; I fichi veri, che maturano in agosto o settembre e sono fiori fertili. Preparare la conserva di fichi è un vero rito: in Romagna si ritiene che il connubio perfetto sia tra squacquerone e fichi caramellati.
Le piante di fichi abbandonate, ancora oggi, sono tantissime: in piena estate è facile riempire ceste di questo frutto, diffuso in tutto il bacino del Mediterraneo. Tutti i contadini erano soliti piantare un fico dietro la stalla, con esposizione a mezzogiorno.
Oggi sembra una pianta di poca importanza, quasi dimenticata, ma un tempo era parte della microeconomia delle popolazioni rurali.
Ingredienti –1,5 kg di fichi veri non troppo maturi – 200 ml di vino bianco, secco -150 ml. di aceto di vino bianco – 300 ml. di acqua – 750 g di zucchero di canna
Procedimento
I fichi veri raccolti devono essere sani, non troppo maturi e possibilmente con il picciolo; prima di tutto è opportuno lavarli. Poi, in una casseruola larga e a fondo spesso adagiate i fichi uno accanto all’altro, sul fianco, per favorire la copertura del liquido; quindi spargete lo zucchero, versate il vino, l’acqua, l’aceto e lasciate riposare per alcune ore. Fate cuocere i fichi per circa 120-150 minuti, a fiamma controllata (devono sobbollire) con tegame scoperto e senza mescolare. Il liquido dovrà risultare ambrato e sciropposo e i fichi morbidi, ma non sfatti.
In precedenza, avrete lavato in lavastoviglie i vasetti: dovranno essere ben asciutti e pronti per contenere i fichi caramellati ancora bollenti. Versateli senza romperli e distribuite lo sciroppo in ogni vasetto, poi chiudete con l’apposita capsula.
Alcune famiglie hanno l’usanza di aggiungere un cucchiaio di brandy Vecchia Romagna.
La preparazione a questo punto è finita; i vasetti vanno capovolti sino al raffreddamento totale e, dopo una settimana sono pronti per accompagnare lo squacquerone.
È preferibile utilizzare vasetti piccoli, così da consumarne tutto il contenuto in una volta.
I pesi della ricetta si riferiscono al prodotto nettato, pronto per la cottura.
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